Il Gargano nella Preistoria
Il Gargano è stato al centro di un processo evolutivo e culturale fra i più proficui di tutta l’Europa occidentale e ne è testimonianza il fatto che è stato abitato fin dai tempi più remoti della preistoria. Le prime tracce di insediamenti umani risalgono infatti al Paleolitico: la presenza dell’uomo è diffusa in diverse zone del Gargano, da Grotta Paglicci a Defensola, dalla Foce del Romandato a Grotta degli Spagnoli.
Difficile e graduale fu il passaggio dal Paleolitico al Neolitico. Questo passaggio comportò una diversa distribuzione spaziale degli insediamenti e il cambiamento di vita tra le due epoche non fu né facile né rapido.
Si sviluppano in questo periodo forme di vita e di economia dette di “transizione”.
A Coppa Nevigata (Manfredonia), per esempio, l’espressione più evidente di questa transizione è una economia basata non più esclusivamente sulla caccia, ma anche sulla raccolta di molluschi.
E lo stesso anche per il sito di Grotta di Manaccore a Peschici e Macchia di Mare a San Menaio.
Altro elemento di transizione è la nascita dei "villaggi trincerati" garganici, importanti nel processo di civilizzazione del Neolitico dauno.
Nel Gargano sono state ritrovate numerosissime testimonianze del Campignano, periodo caratterizzato da utensili come il tranchet, l’accetta ed il piccone.
I numerosi insediamenti neolitici del Gargano erano collegati fra di loro da frequenti rapporti commerciali sia con i popoli situati a Nord-Ovest del Gargano stesso, sia con tutta l’area della civiltà appenninica.
Conferma di questo è la diffusione di un notevole commercio dell’industria della selce, presente già in età paleolitica e neolitica.